12 maggio 2010

Un schermo elastico... da corriere.it

ALLO STUDIO NEGLI STATI UNITI
Un schermo elastico
per leggere meglio in Braille
Per ora è soltanto un prototipo. Faciliterà ai non vedenti
l'uso del computer per testi e immagini
MILANO- -Immaginate di vedere una riga alla volta quel che c'è sullo schermo del computer. È quello che succede oggi ai non vedenti quando si siedono davanti agli schermi che «traducono» in braille email, siti web, documenti. Non occorre dire che questo non semplifica certo l'uso del computer ai non vedenti: per questo Neil Di Spigna e Peichun Yang, due ricercatori dell'università del North Carolina, stanno studiando un nuovo tipo di monitor che possa consentire ai ciechi di «vedere» il computer come tutti gli altri, «a tutto schermo». I loro primi risultati sono stati presentati alla International Conference on Electroactive Polymer Actuators And Devices di San Diego.
ESPERIMENTI – I monitor attuali per braille, ha spiegato Di Spigna, sono di fatto scomodi e per giunta costosi (da 1.600 a 3.600 dollari). «Noi stiamo cercando di creare uno strumento più funzionale ed economico, che consenta ai non vedenti di interfacciarsi più facilmente a uno schermo intero, dove immagini e testo siano «tradotte nei puntini in rilievo leggibili. Dei display tattili, insomma, a tutto schermo». I ricercatori hanno messo a punto schermi elastici che si sollevano idraulicamente quando «sentono» una differenza di potenziale elettrico. Il meccanismo prevede l'uso di un polimero elettroattivo non costoso ed efficace: è questo materiale che consente di «sollevare» i puntini braille all'altezza giusta in ogni punto dello schermo. «Poi, un ulteriore meccanismo consente ai puntini di sopportare il carico applicato quando le dita del non vedente leggono il braille – spiega Yang, che sta testando per primo la nuova tecnologia essendo lui stesso un non vedente –. Uno dei vantaggi di questo sistema è la velocità di risposta del polimero elettroattivo, che consente a chi legge di farlo velocemente, come chiunque altro, e di avere una rappresentazione anche delle immagini».
SCHERMO – Il primo prototipo non è del tutto ultimato, e secondo Di Spigna occorrerà un altro anno prima di averne uno perfettamente funzionante e altri 4 anni prima di produrlo in serie. Ma la strada sembra tracciata e abbastanza presto, secondo i due ricercatori, avremo display a tutto schermo, aggiornabili in continuazione proprio come quelli standard. «Leggere in braille sul computer oggi è essenziale ad esempio per trovare un lavoro – dice Yang – Crediamo che il nostro schermo possa dare ulteriori opportunità in questo senso a chi è cieco. La tecnologia informatica degli ultimi 20 anni è stata relativamente inaccessibile a chi non vede; per i nuovi prodotti, dagli smart phone ai navigatori digitali, noi semplicemente non esistiamo come possibili utenti. E tutto questo perché la tecnologia dei display non è migliorata per fornire uno strumento valido per i non vedenti. Con il nostro schermo vorremmo far sì che i ciechi possano avere presto completo accesso a tutte le nuove tecnologie, da internet agli e-books, a costi inferiori di quelli attuali», conclude Yang.
Elena Meli
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