29 novembre 2009

ATAROM

Nella nazione fondata sul paraculismo, oggi agli atleti azzurri
d'Italia, succedono i gladiatori dell'Impero, quand'anche guidati da
un balcanico Ottomano.
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28 novembre 2009

Orologi avete... rotto!

Non resta molto più da dire per dare un senso alla serata di ieri, se
non immedesimarsi nello spirito del tipo col maglione giallo qui davanti
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22 novembre 2009

RIchiesta di aiuto

Pur dando per assodato tutto quello che ho visto, scritto, detto, sentito, accennato, divorato, sfiorato, sognato, sminuito, auspicato, promesso, percepito, intuito, vagheggiato (e tutti i sinonimi e contrari e omissisis che possono venirci in mente), quancuno mi sa per caso dire cosa sta succedendo e magari che cosa succederà domani e che non sia così "terrificatamente" (oserei dire) disastroso?
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20 novembre 2009

Progetto pilota Digital Facility Service





Computer grafica di alto livello: dalla realtà al codice binario. Nell'accezione comune il rendering è ‹‹ il processo di "resa" ovvero di generazione di un'immagine a partire da una descrizione matematica di una scena tridimensionale interpretata da algoritmi che definiscono il colore di ogni punto dell'immagine ›› (Wikipedia). Da questo assunto si può dedurre che, trattandosi di un "processo", la renderizzazione può configurarsi letteralmente come:
‹‹ 4 serie di operazioni tecniche attraverso le quali viene svolta un'attività produttiva: p. estrattivo, di distillazione
   5 inform. Singola esecuzione di un programma; insieme di dati e risorse che l'elaboratore gestisce durante l'esecuzione del programma ›› (Dizionario di Italiano Sabatini – Coletti)
Ma, e qui oso, noi siamo scienza non fantascienza, citando uno spot tv celeberrimo negli '80. Quindi il nostro sforzo non passa attraverso l'implemantazione di fantascientifici algoritmi volti alla descrizione minuziosa dell'immagine tridimensionale, ma ci limitiamo ad eseguire le istruzioni più accessibili messe a disposizione dal programma di cui la nostra postazione è dotata.
 
Il risultato è un solido magari amorfo, ma sufficientemente dettagliato da comprendere le principali caratteristiche e componenti edili-impiantistiche  che un organismo edilizio può annoverare. Ovviamente tale rappresentazione deve essere intesa quale schema elementare cui agganciare successivamente una serie di schemi comprendenti, a titolo di esempio, le consistenze dell'immobile o anche la tipologia dei servizi appaltati.
Tra le consistenze potrebbero essere elencati: impianti elettrici e frigoriferi, impianti di sollevamento, impianto di depurazione acque, cabine elettriche di trasformazione, gruppi elettrogeni di emergenza, gruppi statici di continuità, impianti amplifonici fissi, estintori antincendio, superfici verdi, alberi nei giardini, strade, parcheggi.
Tra i servizi appaltati: fornitura combustibile, manutenzione, gestione e conduzione degli impianti termici e di condizionamento; manutenzione degli impianti idrico, sanitario, elettrico, antincendio, aree di pertinenza e arredi esterni; manutenzione altri impianti vari, sollevamento, depurazione acque, cabine elettriche di trasformazione, gruppi elettrogeni, gruppi statici di continuità, impianti amplifonici, estintori portatili; manutenzione dell'infrastruttura stradale (strade, marciapiedi, muri di sostegno, aree di parcheggio) di pertinenza, nonché la segnaletica orizzontale e verticale; manutenzione ordinaria del patrimonio verde (parchi, giardini, aree verdi, alberate stradali), compresa la tutela igienica periodica.
Il tutto nel contesto di un quadro d'insieme, comprendente localizzazione (città, indirizzo), ambito urbano, prescrizioni di PRG (componenti e tessuti).
Ogni elemento si viene quindi ad integrare in un sistema informativo che ,oltre ad essere fondamentale per tutte le attività connesse al servizio manutentivo, favorisce la conoscenza sistematica dell'immobile.
Viene così messo in rilievo il confronto critico tra le osservazioni dello stato di fatto (trasposte opportunamente sul sistema informativo come dati alfanumerici, immagini grafiche e immagini fotografiche), il set di informazioni sulle attività manutentive programmate e su richiesta, le opportunità e i criteri di programmazione degli interventi in un'ottica di qualità totale. Ciò è reso possibile da un sistema informativo che, così implementato, permette di generare qualsiasi vista gerarchica nell'ambito della quale è possibile rappresentare qualsiasi numero di relazioni e classi utili per esplorare ogni "dimensione" del bene immobiliare in oggetto.
Questo è, in "grana grossa", quanto è auspicabile definire in termini di digitalizzazione dell'organismo edilizio, per mezzo di strumenti semplici e accessibili messi a disposizione dalla tecnica, allo stato attuale.
E' da qui che può essere delineato un percorso fatto di soluzioni progettuali che siano alla base di scelte di attuazione di processi gestionali. L'organismo edilizio ha trovato un suo spazio
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15 novembre 2009

Giardinaggio dilettante..


Indovina il mucchio... Tipico quesito enigmistico, questa volta applicato a prato tappezzato di foglie e ghiande, in cui distinguere il già raccolto dal "rimasto" può comportare un sforzo, se non altro di fantasia!

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14 novembre 2009

Il bucato


Cimentarsi con le arti classiche... Non che si possa considerare un'impresa improba, ma scegliere se la molletta va sulla mutanda o sul calzino è tuttavia una questione di problem solving: se non altro perché le mollette scarseggiano e decidere di accoppiarle per tenere un paio di calzini affiancati sullo stendino è un dilemma drastico..
E che però probabilmente non attiene ai massimi sistemi..

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05 novembre 2009

Un archivio delle lingue perdute. "Solo le grandi sopravviveranno"

Ogni volta che una lingua cade in disuso muoiono tradizioni, saperi, opere d'arte. Negli ultimi anni l'attenzione dei linguisti si è concentrata sulla salvaguardia degli idiomi a rischio e l'opinione pubblica ha conosciuto le storie di persone rimaste le uniche depositarie di un modo di esprimersi che non ha più interlocutori. Al di là della denuncia sui pericoli di una globalizzazione linguistica, è ora il momento di agire praticamente, per preservare lessico e morfologia degli idiomi in via di estinzione. Per questo, la prossima settimana nell'Università dello Utah alcuni tra i maggiori esperti del settore si riuniranno per discutere le ultime ricerche sul campo e soprattutto per presentare il primo strumento pratico per combattere la scomparsa delle lingue.

Ancora una volta è la più globale delle tecnolgie a venire in aiuto ai saperi del passato: la National Science Foundation ha infatti finanziato la creazione di un sito web di informazione sulle lingue a rischio, in cui confluiranno dati, catalogazioni e le ultime ricerche del settore. "Una lingua non è fatta soltanto di parole e grammatica - spiega Anthony Aristar, linguista della Eastern Michigan University, uno degli atenei statunitensi promotori del workshop e del database online - è una rete di storie che collegano tutte le persone che una volta usavano quella lingua, ha in sé tutte le cose che quelle persone facevano insieme e tutte le conoscenze che la comunità linguistica lasciava ai suoi discendenti. La morte di una lingua è come la morte di una specie, con essa si perde un anello della catena e tutto ciò che quella parte significava per il tutto".

"La linguistica è una delle discipline che studiano i nostri meccanismi cognitivi - rincara Lyle Campbell, dell'Università dello Utah - ci mostra come funziona la nostra mente, come elabora informazioni e stabilisce connessioni. Se perdiamo, per esempio, il 50 per cento delle lingue dell'umanità perderemo anche la stessa porzione di abilità cognitive. Sarebbe una tragedia immane". Il database delle lingue perdute non servirà soltanto a catalogare gli idiomi più a rischio, il numero di parlanti una data lingua e a preservare lessico e grammatiche, ma sarà anche e soprattutto uno strumento finanziario. La raccolta dei dati servirà a enti finanziatori quali la National Science Foundation per concentrare le risorse sugli idiomi che corrono i maggiori pericoli. "Mentre una lingua è ancora in vita - osserva Aristar - c'è sempre speranza di poter tramandare qualcosa ai posteri. Se non faremo questo lavoro, ci sarà un momento in cui le uniche culture rimaste saranno quelle espresse nelle "grandi" lingue: inglese, spagnolo, cinese e arabo".

Il problema dell'estinzione linguistica non è nuovo. Si calcola che negli ultimi 500 anni si siano perse la metà delle lingue del mondo. Ciò che però è tipico dei nostri tempi è la rapidità con cui tali estinzioni avvengono, poiché i linguisti prevedono che nei prossimi 100 anni circa il 90 per cento dei 7000 idiomi del mondo non esisterà più. "La saggezza dell'umanità è codificata nei linguaggi - conclude Campbell - prendete ad esempio le conoscenze dell'erboristeria: ci sono corteccie di alberi che possono aiutare a prevenire malattie importanti come il cancro e l'Aids, ma il nome dell'albero e il sapere ad esso associato vanno perduti quando una lingua si estingue". In quella che i linguisti hanno definito "una immane tragedia" c'è però una speranza: "Se preservaremo anche poche informazioni su un idioma estinto avremo le basi per ricostruire relazioni e connessioni andando indietro nel tempo di migliaia di anni, grazie anche alla comparazione e unione di dati di carattere archeologico e storico - è la convinzione di Campbell - Il database elettronico sarà lo snodo fondamentale per condividere le informazioni, il primo passo per mettere al sicuro quel che ci resta delle lingue a rischio".


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